La pacciamatura
Cos'è?
Pacciamatura è un termine derivante dalla parola pacciame: materiali organici di
scarto, strame, ecc..
Consiste
nel coprire il suolo con uno spesso strato di materiali vegetali inerti (
paglia, vinacce , trucioli, strame, foglie, ecc.) o con fogli di plastica
(generalmente polietilene - PE o cloruro di polivinile - PVC) allo scopo di conseguire un certo numero di
vantaggi.
E’ spesso adottata insieme all’irrigazione a
goccia, al
momento del trapianto sarà sufficiente scostare la pacciamatura nel punto
desiderato e mettere e piantine (si può mettere anche dopo, ma ci vuole un pò
più di pazienza per sistemarla intorno alle piante)
A cosa
serve?
Azione sulla struttura del terreno - elimina l'azione battente della pioggia e quando
e' organica, decomponendosi, arricchisce il suolo di humus e da luogo a una
struttura superficiale eccellente.
I terreni pacciamati non
sono soggetti alla formazione della suola di lavorazione[1], si
mantengono porosi e con buona struttura, favorendo così lo sviluppo e la
funzionalità delle radici, rendendo migliori gli scambi gassosi e più attiva la
carica microbica utile.
Evita o riduce di molto
l'azione deleteria sul terreno del calpestio di macchine, animali, uomini.
Utilizzando la paglia la
temperatura massima giornaliera e' più bassa e la minima più alta.
Con films impermeabili neri
o grigi il suolo si riscalda prima e più di quello nudo, ma la minima notturna
scende agli stessi valori;
Azione sulle erbe infestanti - La pacciamatura con coperture opache impedisce lo
sviluppo delle erbe infestanti.
Azione sul ciclo degli elementi nutritivi -
In generale, in periodo
secco la maggiore umidità del suolo pacciamato consente una più continua
mineralizzazione della sostanza organica rispetto al suolo nudo.
In periodo piovoso il
dilavamento dei nitrati e' in relazione con la maggiore o minore infiltrazione
che la copertura assicura.
La pacciamatura con
materiali vegetali può dar luogo a una diminuzione temporanea di Azoto nel suolo, perché utilizzato dai
microrganismi per la decomposizione della paglia, peraltro la successiva,
ulteriore decomposizione della sostanza organica libera elementi nutritivi dei
quali trovano giovamento le piante.
L'acqua perduta per
evaporazione e' del tutto inutilizzata ai fini della produzione vegetale , e'
intuitiva quindi l'utilità di una pratica, come quella della copertura del
terreno, che consente di ridurre sensibilmente l'evaporazione dell’acqua.
Si possono utilizzare
diversi materiali, scelti secondo gli obiettivi prevalenti che si vogliono
conseguire o secondo criteri di economia, di disponibilità, di facilita' di
smaltimento (problema rilevante nel caso delle plastiche), ecc.
Quali
materiali?
Paglia - È eccellente, poiché durante la
decomposizione permette lo sviluppo di miceli che proteggono le piante coltivate. Inoltre la cellulosa in essa contenuta costituisce un
alimento o apporto di carbonio per i microrganismi terrestri e favorisce lo
sviluppo di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi.
Oltre alla paglia di grano,
si può utilizzare anche quella di tutti gli altri cereali.
Nel caso di paglia
pressata, questa va aerata bene prima dell’uso, per evitare un isolamento
termico eccessivo del terreno.
Foglie -
Con la sola eccezione di quelle di eucalipto, che possono inibire lo sviluppo dei
microrganismi, si possono usare tutte le foglie.
Alcune restrizioni
riguardano anche gli aghi di pino e di altre conifere. Le foglie di castagno,
noce, quercia e rovere si possono utilizzare anche come pacciamatura, ma solo
se insieme a foglie di altri alberi.
Segatura
- Purché non provenga da legname trattato o incollato. Per evitare che le
piante soffrano di carenza d’azoto, è bene utilizzate la sega-
tura fresca come copertura
nei passaggi tra le aiuole. In questo modo
la segatura subisce una
prima decomposizione evitando di depau-
perare il terreno d’azoto.
Quando, dopo un anno, la segatura diventa
scura, la si potrà
aggiungere alla
pacciamatura dell’aiuola.
Carta ed altri materiali - Per la copertura si possono usare anche
sterpaglie di bosco o di siepi, residui di potatura e di vinificazione
triturati,
piume d’oca e lana di
pecora. Si può utilizzare persino la carta dei quotidiani tagliata in strisce,
dal momento che l’inchiostro dei giornali dei paesi occidentali non contiene
piombo. Però bisogna evitare le
carte colorate o brillanti,
perché queste invece contengono metalli pesan-
ti e sono tossiche.
La profondità della pacciamatura è
un elemento chiave per la conservazione dell'umidità e il controllo delle
infestanti. Lo spessore minimo non dovrebbe essere inferiore ai 5-10 cm.
Nel caso la si utilizzi in
giardino, una
pacciamatura decorativa può dare colore
alle zone monotone fra una pianta e un'altra.
Al momento della semina o del
trapianto sarà sufficiente scostare la pacciamatura
nel punto desiderato.
Fonti bibliografiche:
- Fondamenti
di agronomia generale – Francesco Bonciarelli - Edagricole
- Irrigazione
e pacciamatura - di Fortunato Fabbricini e Antonio De Falco – AAM ottobre 2003
[1]
è uno strato di
terreno compatto che si forma in seguito a della lavorazioni. in genere si
forma quando l'aratura viene effettuata sempre alla stessa profondità (30-50
cm) perciò col tempo lo strato sottostante si compatta a tal punto da creare
gravi problemi: impermeabilità, impossibilità di penetrazione delle radici,
asfissia, mancato traslocamento nel terreno degli elementi nutritivi ecc ecc.
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